Per lanciare il Napoli basterebbe un anno in quanto la punta sembra un riferimento sia in campo che fuori. Dopo il discorso verrà riaperto. Per Lorenzo Insigne a quattro giorni dalla chiusura del mercato stringe al braccio la fascia di capitano del Napoli.
Già da bambino la sognava e nel 2019 gli è stata passata da Marek Hamsik ma ha passato gli ultimi due anni tra alti e bassi contestato ad ogni errore. Il suo contratto scade a giugno 2022 ma il desiderio di Lorenzo è quello di rimanere.
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Pesanti silenzi
Parliamo del mese di agosto quando Aurelio De Laurentiis presidente voleva discutere con il capitano a quattr’occhi. “Lorenzo mi deve dire cosa intende fare e poi sarà….”. Questo incontro però non c’è stato anche se per una settimana erano nello stesso albergo in Abruzzo.
Anche Spalletti lo attendeva “si devono chiarire tra loro non serve discutere prima”, queste le sue parole quando gli venivano chieste notizie riguardo il futuro del capitano. Forse il silenzio è stato utile a tutti per non arrivare alla rottura superando le vecchie ruggini causate dall’ammutinamento del 5 novembre 2019.
In questo momento la richiesta di Insigne di un contratto migliore avrebbe avuto una risposta negativa e anche il tirare la corda da parte del club porterebbe a problemi nello spogliatoio di gestione. Per ora tutti zitti vediamo dopo la chiusura del mercato.
Guardiamo avanti chissà cosa…..
Forse a primavera ci saranno dei cambiamenti, bisogna essere fatalisti come ADL. Se ci sarà una stagione importante per Lorenzo allora il Napoli potrebbe dover riprogrammare per la Champions la partecipazione. Forse allora ci potrebbero essere le risorse per sottoscrivere un importante contratto.
Certo è che se Insigne vuole mantenere la maglia e non si infilerà in altri impegni che sono permessi ai giocatori con il contratto in scadenza allora De Laurentiis troverà maggiori motivazioni per tenersi la bandiera e trovare risorse.
La mediazione di Spalletti
Certo è che le diatribe tra Insigne ed il Napoli in una delicata situazione di mercato potevano portare ad un esito esplosivo all’interno e all’esterno della squadra. Questo non è accaduto e lo si deve a Luciano Spalletti e alle sue capacità di mediazione.
Lui ha si sposato il progetto della società ma ha anche dimostrato per il capitano la sua stima per come gioca e come sta in campo. Lorenzo ha ripagato questa stima iniziando la stagione concentratissimo già dall’amichevole contro il Venezia e rivestendo un ruolo non suo cioè quello del “falso nueve”.
Per il Napoli e la sua competitività questo feeling è molto importante così da poter centrare degli obiettivi stagionali che sembrano sempre più raggiungibili da questo gruppo e dal suo potenziale. Anche se poi le strade tra Insigne e il club si separeranno è meglio che sia nel migliore dei modi.